Basket, uomini e altri pianeti

messina basketdi Ettore Messina

Add Editore – 2012

Ettore Messina è un allenatore che ha segnato la storia della pallacanestro degli ultimi decenni. Dopo una splendida carriera italiana (Bologna e Treviso come club, e la Nazionale), nel 2005 Messina diventa allenatore della corazzata del Cska Mosca dove rimane fino alla stagione 2008/09 vincendo, oltre al campionato nazionale, l’Eurolega per due volte. Passo successivo Madrid, due stagioni che terminano con qualche dissapore, e, infine, l’approdo ai Los Angeles Lakers, ovvero il sogno Nba, il basket vissuto con gli inventori di questo sport, a fianco di Kobe Bryant e di campioni come lui.
Ma per arrivare a questi risultati, dietro un tecnico capace e preparatissimo ci deve essere un uomo altrettanto grande e con una marcia in più. Avere a che fare con campioni miliardari, spesso bizzosi, non è facile e il lavoro dell’allenatore è quello di trasformarsi in un fine psicologo, capace di appianare conflitti, gestire personalità, far convivere caratteri difficili.

In questo libro c’è tutto questo, il racconto di chi per mestiere deve far lavorare i grandi, chiedendo il massimo quindi dando il massimo. Oltre a questa storia in filigrana (la prima stagione vissuta da allenatore Nba), Messina scrive però di molto altro, le sue esperienze importanti in Russia e Spagna a contatto con modi differenti di vivere e sentire lo sport. Un libro che parte dal basket ma che a quello non si ferma, scritto in collaborazione con Flavio Tranquillo, la voce italiana del basket a stelle e strisce. (IBS)

“Vivo a Manhattan Beach con il Pier che saluta fuori dalla finestra e i surfisti che mi tengono compagnia durante la colazione in terrazza. Alleno Kobe, Gasol e Bynum assieme a un gruppo di ottimi professionisti che mi rispetta tantissimo. Il tutto a Los Angeles e sotto l’egida dei Lakers…C’è di peggio, fidatevi.”

Questo libro è consigliato a chi ama il basket ovviamente, direi anche lo sport in generale ma alcuni concetti dello sport si possono tranquillamente applicare a diverse situazioni nella vita di tutti i giorni.
Messina non parla solo del gioco in sè ma anche di come si creano i rapporti nello spogliatoio, tra un coach e una squadra. E come “gestire” i fuoriclasse, dei quali è difficile fare a meno ma che danno il loro bel da fare, soprattutto se parliamo come in questo caso di gente come Kobe Bryant.

Mi è piaciuto molto soprattutto perchè racconta aspetti del mondo NBA che non conoscevo e alcuni retroscena divertenti. Mi ha fatto ricredere proprio su Kobe Bryant, pensavo fosse un egoista che si crede superiore a tutti, invece proprio no e il suo modo di parlarne è come quello di un bambino che scopre da vicino il suo idolo, a tratti fa quasi tenerezza…Poi apprezzo tantissimo il modo di allenare di Messina e leggendo il libro ho capito ancora meglio le sue motivazioni. Mi piace quanto ribadisca la sua fortuna: fare un lavoro che ama.

Citazioni e spunti di riflessione:

“C’è un tempo e un modo per tutte le cose, sempre.”

“A volte un problema diventa un’opportunità.”

“Come comportarsi con i ragazzi…a livello formativo, può aiutare praticare nella stessa stagione uno sport individuale e uno di squadra. Per mia figlia fare tre anni di judo ai tempi delle scuole elementari è stato importantissimo, perché le ha permesso di sviluppare la personalità, aumentare l’autostima, conoscere meglio il proprio corpo e comprendere il valore della disciplina. Allo stesso tempo, uno sport di squadra è irrinunciabile, perché ti mette di fronte alle problematiche di rapporto con gli altri e a concetti fondamentali come “ruolo” e “responsabilità” che hanno una grande valenza anche al di fuori del contesto sportivo.”

“Non ci sono problemi a fare allenare sei ore al giorno un ragazzo ma ce ne sono di enormi per fargli capire perché e per chi lo sta facendo.”

“Il basket vero è una cosa, la Playstation o la Wii un’altra. Se tu applichi la stessa regola a tutti, indipendentemente da talento, esperienza, maturità, caratteristiche fisiche e tecniche, non crei una squadra ma un gruppo di robot incapace di reagire agli imprevisti.”

“Il basket è uguale alla musica ed è il contrario della matematica. Quando impari le note, indipendentemente dal tuo livello di esecuzione, sei in grado di capire se il complesso finale delle note sia cacofonico o armonico. Idem, quando impari i fondamentali sai avvertire se un attacco nel suo insieme è fluido o stagnante. Conoscere invece le singole operazioni non ti dà la possibilità di risolvere un’espressione o un’equazione più complessa.”

“Quando insegno parto dalla difesa, proseguo con il contropiede e finisco con l’attacco, perché questa è la logica progressione delle cose. Ognuno deve sviluppare il suo metodo e sentirsi sicuro dello stesso, il resto viene da sé. Sentite tutti ma poi decidete quello che funziona per voi, altrimenti i giocatori scopriranno dopo un secondo che state solo scimmiottando qualcun altro. E non vi concederanno quella credibilità e autorevolezza senza la quale non si può allenare.”

“Chi pensa alla leadership come a una possibilità di sovrastare gli altri è su una pista sbagliata, perché non è un fatto gerarchico o di comando…Il leader è genuinamente felice quando vince la squadra, non se fa trenta punti lui ma si perde.”

“Questa storia che si giochi meglio senza quelli bravi la devo ancora capire, forse non sono abbastanza fantasioso.”

“Sopportare la pressione è difficile quando fai una cosa che non ti piace, quando la disposizione d’animo è negativa in partenza. Nel mio caso è invece una semplice fetta di un lavoro che amo.”

“E poi c’è la pressione che deriva dall’aver fatto bene in passato, la più insidiosa e difficile di tutte. Nessuna pressione è più forte di quella che viene dalle mie aspettative personali, più ingombranti di quelle che chiunque altro possa mettermi addosso.”

“Essere forti significa conoscere e accettare i propri limiti, non nasconderli come la polvere sotto il tappeto. E’ capendo i propri punti di forza e di debolezza che si crea quella responsabilità personale che sta alla base di tutto.”

Nota:
Acquistando questo libro aiuti la onlus “Il sogno di Stefano” e la loro Casa dei bambini affetti da gravi patologie renali.

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