Jason Collins: “I’m gay”

collins graphic - glaad400X300‘No one wants to live in fear. I’ve always been scared of saying the wrong thing. I don’t sleep well. I never have. But each time I tell another person, I feel stronger and sleep a little more soundly.
‘It takes an enormous amount of energy to guard such a big secret. I’ve endured years of misery and gone to enormous lengths to live a lie. I was certain that my world would fall apart if anyone knew.
‘And yet when I acknowledged my sexuality I felt whole for the first time. I still had the same sense of humour, I still had the same mannerisms and my friends still had my back’
He added: ‘Pro basketball is a family. And pretty much every family I know has a brother, sister or cousin who’s gay. In the brotherhood of the NBA, I just happen to be the one who’s out.’

E’ triste pensare che ancora oggi, in una società in cui ci definiamo “liberi”, ci siano persone che hanno paura di essere se stesse. Questi “pensieri sparsi” sono scattati sulla notizia del giorno ma, purtroppo, potrei benissimo applicarli a tante e tante altre situazioni.

La misura di quanto siamo ancora chiusi alle differenze è direttamente proporzionale a quanto coraggio attribuiamo, in questo caso, a chi fa outing.

Se così non fosse verrebbe considerata una cosa normale, come quando un atleta in un intervista dice che andrà alle Olimpiadi. Che differenza può fare sapere la sua preferenza sessuale? Perché ci vuole coraggio a confessare le proprie inclinazioni? Perché una persona deve sentirsi in dovere di dichiararlo in pubblico? Perchè dovrebbe fare notizia il fatto che qualcuno lo supporti e lo incoraggi?
E invece purtroppo c’è bisogno del coraggio di tutti per non farci sentire “soli”, “diversi” nelle mille diversità che ciascuno di noi ha.
Finchè le reazioni saranno queste, rimarremo sempre fermi.
Sarebbe bello un giorno sentire commenti del tipo: “E allora? Quale sarebbe la notizia?”
Sogno un mondo di notizie al contrario.
 

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