Puoi fidarti di te

morelli coverdi Raffaele Morelli

Editore Mondadori – 2009

In questo periodo sto leggendo libri diversi che però sembrano dire tutti la stessa cosa. In forma differente, a sostegno di varie tesi, ma tutti vanno nella medesima direzione. Un caso? Può darsi, anche se mi piace pensare che una certa logica esista, anche nel caso.

Ma parliamo del libro di oggi. Puoi fidarti di te è un manuale, uno dei tanti scritti da Raffaele Morelli, medico psichiatra e psicoterapeuta, fondatore dell’Istituto Riza di medicina psicosomatica di Milano. Il punto focale del suo libro è: perché ti ostini a cercare di essere quello che non sei, solo per far piacere agli altri? E’ per questo che non sei felice. Liberati dalle convinzioni che altri hanno deciso per te, tu non sei quello. Ascolta il tuo cuore, smetti di pensare e lascia che fluisca all’esterno quello che senti dentro, il tuo vero io, quello che veramente sei e non quello che gli altri vogliono che tu sia.

E qui mi viene in mente una scena de La strana coppia, film tratto dall’omonima esilarante commedia di Neil Simon, non ricordo più se nella versione teatrale con Zuzzurro e Gaspare o se nella versione cinematografica con Walter Matthau e Jack Lemmon, quando Oscar tira su le braccia a Felix e muovendole a tempo cantilenando gli dice “fai quello che ti senti di fare e non quello che gli altri vorrebbero che tu facessi…lancia quella stupida tazzina!”.

E’ il concetto del Demian di Herman Hesse, che nel 1917 scriveva Volevo solo cercare di vivere ciò che spontaneamente veniva da me. Perché fu tanto difficile?”. E’ Il Codice dell’Anima di James Hillman, nel quale l’autore ci racconta del “daimon”, questo fuoco dentro che tutti noi abbiamo dalla nascita, che determina quello che siamo veramente e che andando avanti con gli anni si spegne. A me piace immaginarlo come un piccolo esserino, un diavoletto buono, che scalpita dentro per poter uscire e che noi, con i nostri paletti e le nostre logiche, la nostra fretta e le nostre paure, ricacciamo sempre più in fondo e cerchiamo di non considerare.

“Sii te stesso” è quindi un’idea antica come il mondo. Ma il fatto che stiamo qui a parlarne, non solo noi ma anche innumerevoli scrittori e scienziati, vorrà pur dire qualcosa: che in pratica non ci siamo evoluti per niente. Possibile che in tutti questi anni di ricerche e scritti motivazionali, siamo ancora al punto di partenza?

Qualcosa ci impedisce di interiorizzare questi concetti ed essere noi stessi. La società che impone le sue regole e il suo codice del vivere civile? Forse, inconsciamente. O forse la paura di non uniformarsi alla massa e di essere tagliati fuori dal gruppo frena la nostra personalità. Dipende solo da noi decidere se essere unici e originali. Dovremmo smetterla di avere paura di qualcosa che dovrebbe essere il modo di vivere più naturale possibile e forse scopriremo che può essere ancora meglio “essere se stessi”. Sì, ma come facciamo a sapere se stiamo andando nella giusta direzione?

Morelli suggerisce di ascoltare il proprio corpo. I malesseri fisici che avvertiamo sono segnali che il nostro corpo manda per farci capire che qualcosa non va. Imparare a non sottovalutarli e a comprenderli è un passo in avanti verso la serenità.
Il bello dei libri come questo di Morelli è che non da risposte pronte, ma stimoli e spunti per domande e riflessioni. L’autore da consigli per lavorare attraverso le immagini mentali per riscoprire chi siamo davvero, anche se alcune riflessioni risultano scontate per chi non è a digiuno sull’argomento. Consigliato.

Pubblicato su Naturalia – 29 ottobre 2015

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