Le avventure di Lumina e Lumella – La Polverina Magica

Non smettete mai di raccontare le fiabe ai vostri bambini. Diventeranno degli adulti più felici.

Lumina e la Polverina Magica

Lumina, la piccola stellina, quel giorno era molto triste.
“Perché”, chiedeva alla sua amica Lumella, “nessuno di giorno mi può vedere? Io di giorno gioco, canto, ballo, mi muovo e nessuno mi vede. La notte, proprio quando dormo e avrei bisogno di un po’ di tranquillità, tutti lì con il naso all’insù, a fissarmi come se fossi un fenomeno da baraccone!”
Lumella cercò di consolarla come meglio poteva:
“Ma lo sai, è così da secoli, è sempre stato così da quando l’Universo è nato!”
“E allora? Il fatto che una cosa sia sempre stata così non vuol dire che sia giusta o bella! Mi piacerebbe tanto parlare un po’ con quel passerotto che tutti i giorni passa di qui e neanche mi vede. E giocare con tutti quei bimbi che ogni giorno escono e si divertono…e invece solo la notte le loro mamme e i loro papà dicono: guarda che bella quella stellina! Mentre io, stanca del giorno, russo profondamente! Io non sono ‘una stellina’! Io sono Lumina, ho un nome, una voce e tanta voglia di fare amicizia!”
Lumella si intenerì alle richieste della sua amica e decise di aiutarla.

Quella notte, mentre tutti dormivano lassù, nell’immensità infinita del cielo, la piccola Lumella andò dalla saggia Luna a chiedere consiglio:
“Cosa possiamo fare per Lumina? Ci tiene davvero tanto!”
E la saggia Luna rispose:
“Voi due siete ancora molto piccole, ma c’è una cosa che dovete sapere e che le stelle grandi hanno imparato: l’Universo si muove grazie all’Amore.
Tutto quello che vedete, sentite, toccate, potete vederlo, sentirlo e toccarlo perché qualcuno vi vuole bene. Quando tutto questo Amore si vive, noi diventiamo visibili agli occhi degli altri.”
Detto questo, allungò la sua punta (quella notte era crescente) e prese da una zona invisibile alla sua destra qualcosa da qualcuno che sembrava vedere solo lei e disse:
“Grazie, Sole!”
Poi, piano piano, lasciò cadere su Lumella quello che aveva preso. La stellina sfregò dolcemente le sue puntine, ridendo per il solletico, e all’improvviso prese a brillare ancora più intensamente di una luce bianca, ricoperta com’era da quella polverina trasparente che la Luna le aveva versato addosso dicendo:
“E’ giusto che anche voi stelline cominciate a imparare. Adesso va da Lumina e abbracciala!”
E così fece.
Lumina continuò a dormire senza accorgersi di niente, anche se la sua luce infastidiva la stellina di fianco che con un sospiro si girò dall’altra parte.

La mattina dopo le stelline si svegliarono e Lumina si sentì diversa…ma fece come al solito la sua ginnastica mattutina.
“Ehilà, siamo in forma stamattina!”
Poco ci mancò che si rompesse una punta dallo spavento!…Ma sì!…era il passerotto che tutte le mattine passava di là…ma come riusciva a vederla?
“Ma tu mi vedi!”
“Certo che ti vedo!”
“E mi hai sempre vista?”
“No, veramente è la prima volta, infatti pensavo che fossi nuova del posto!”
E così il passerotto e la stellina diventarono amici!
Dopo un paio d’ore che il Sole era già alto nel cielo, mentre Lumina, Lumella e altre stelline stavano provando il balletto per la notte di San Lorenzo, si sentì una voce dal giardino che diceva:
“Vedete bambini, quella è una piccola stella, guardate com’è bella e luminosa anche di giorno!”
E tutti i piccini con il naso all’insù guardavano proprio lei, Lumina. E lei, pazza di gioia, scese giù in picchiata, quasi investendo un paio di cinciallegre, si mise a giocare con i bambini, raccontò loro tutto della vita su nel Cielo e ascoltò tutto della loro vita sulla Terra.

Arrivò la Notte e Lumina non riusciva a prendere sonno…
“Ma ci pensi Lumella, il mio desiderio si è avverato! Mi vedono anche di giorno! Posso giocare, cantare, ballare anche con loro! Com’è possibile? Tu hai un’idea di cosa sia successo?”
“Succede perché c’è qualcuno che ti vuole bene e crede in te…” e le scappò un sorriso…Lumina si insospettì…
“Dì un po’, c’entri qualcosa tu?”
Ma Lumella non rispose e quella notte, troppo euforiche per poter dormire, giocarono a nascondino!
Infatti, come erano diventate visibili di giorno, così potevano diventare invisibili di notte!

Perché niente è impossibile quando c’è qualcuno che ti vuole bene.

 

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