Le avventure di Lumina e Lumella – La slitta di Babbo Natale

Sogni belli di neve per voi e i vostri bimbi in compagnia di Lumina e Lumella. Ospite d’onore:  Babbo Natale e le sue renne!

 

 

 

 

La slitta di Babbo Natale

“Guarda Lumella, guarda!! Sta arrivando!”
“Ma chi? Dove?”
“Laggiù, dopo quella scia di stelline a forma di fiocco di neve! Davanti casa di Flashina! Vedi quella bollicina rossa e luminosa? È il naso di Rudolph, ne sono certa!!”
Lumina, la piccola stellina, entusiasta come sempre, non stava più nella pelle ed era certa che quella scia guidata da una bollicina rossa, come la chiamava lei, non poteva che essere la slitta di Babbo Natale.
Solo che si avvicinava veloce…troppo veloce. Qualcosa non andava, la bollicina rossa oscillava a destra e sinistra come una bussola impazzita. In un attimo fu chiaro che Lumina aveva visto bene, la slitta di Babbo Natale sfrecciò davanti a loro come impazzita e per poco non investì in pieno la Saggia Luna che chiuse gli occhi dallo spavento.
Per fortuna si fermò ad un palmo dal suo naso ma solo perché Rudolph riuscì ad evitare l’impatto frenando, girandosi di lato in scivolata.
In men che non si dica tutte le stelline dei dintorni accorsero. Qualcuna allarmata, altre stupite di vedere Babbo Natale da quelle parti.
“State tutti bene?” fu la prima cosa di cui si preoccupò l’omone grande e grosso, accarezzandosi la lunga barba bianca. Si sistemò il cappello rosso, sbuffando per tirare indietro il pon pon bianco e scese dalla slitta con cautela, guardandosi intorno per essere certo di non aver travolto nessuno. Come sempre il suo primo pensiero fu per gli altri, soprattutto per le stelline più piccole. Poi per le sue renne ovviamente. “Rudolph, mia cara, tutto a posto? Cometa, Ballerina, Fulmine, Donnola, Freccia, Saltarello, Donato, Cupido…tutto bene anche voi?
“Sì qui tutto bene. Ma la slitta si è rotta, come farai adesso a consegnare i regali ai bambini?”
“OH OH OH la slitta è l’ultimo dei miei pensieri. Le cose si riparano, l’importante è che nessuno si sia fatto male.”
Lumina e Lumella fecero un giro intorno alla slitta per vedere i danni. A loro si aggiunse anche Flashina che aveva visto sfrecciare la slitta sotto la sua finestra e aveva capito come sarebbe andata a finire. Lei era bravissima a ricostruire e sistemare le cose rotte e si offrì subito per dare una mano.
“Babbo Natale, che bello averti qui tra noi! Faremo l’impossibile per aiutarti a sistemare la slitta in tempo…anche se non ne abbiamo poi così tanto”.
Già, il tempo. Sapete come fa Babbo Natale a consegnare in una sola notte i regali in tutto il mondo? Con l’aiuto degli Elfi. Sono loro che si occupano di rallentare il tempo la notte del 24 dicembre. Adesso avrebbero dovuto rallentarlo già dal giorno prima, altrimenti non sarebbero riusciti a sistemare la slitta neanche con l’aiuto di tutte le stelline.
“OH OH OH grazie a tutte, sono sicuro che insieme ce la faremo. Flashina, so che tu sei brava a riparare, dicci cosa ti serve.”
“Ma come fai a saperlo?”
“Io so tutto! Se no come farei a portare ad ogni bambino il dono che più desidera? Sono o non sono Babbo Natale?” e, aggiustandosi gli occhiali, fece un grande sorriso da un orecchio all’altro.
Flashina verificò i danni: due assi di legno rotte sotto la carrozza, ecco cosa aveva fatto impazzire la slitta.
“Ma cosa possono aver urtato per spezzarsi così?” domandò Lumina
“Infatti! Qui in cielo non c’è niente che possa dare fastidio alla circolazione” replicò Lumella
Tutte e tre esclamarono all’unisono: “È un sabotaggio!” Corsero da Babbo Natale e gli confidarono il loro sospetto.
“Qualcuno vuole impedirti di consegnare i regali! Chi può essere? Hai dei nemici?”
“Non saprei, io non odio nessuno e amo tutto il mondo. Ma purtroppo non posso negare che c’è sempre qualcuno che non sopporta il bene. Magari mi ha preso in antipatia perché non vuole che porti un po’ di felicità a tutti!”
E di nuovo all’unisono le tre stelline esclamarono: “Blacky! Il Buco Nero!”

Blacky era una stella “collassata”, così sentivano sempre dire dalle stelle più grandi. In pratica si era chiusa in sè stessa fino a diventare un buco nero, ma si sentiva talmente sola che quando una stella si avvicinava troppo, la sua forza di gravità la catturava e non la faceva più uscire. Così poteva avere un po’ di compagnia. Neanche la luce poteva sfuggirgli se si avvicinava troppo.
Avrebbero voluto parlargli ma ovviamente avevano troppa paura di avvicinarsi.
Ancora una volta Lumella chiese consiglio alla Saggia Luna.
E ancora una volta la Saggia Luna le aiutò.
Attivò il suo flusso lunare con il quale poteva comunicare con il pensiero con qualsiasi abitante del cielo.
“Blacky, cosa hai combinato questa volta? Lo sai che Babbo Natale vuole portare solo un po’ di gioia, non devi essere invidioso e mettergli il bastone tra le ruote!” gli sussurrò la Saggia Luna
“Io non volevo, ma l’ho visto passare così vicino che non ho resistito all’idea che forse anche io potevo avere un po’ della sua gioia dentro di me. Ma il suo desiderio di portare felicità al mondo intero è stato più forte della mia forza di gravità, sono riuscito solo a spezzargli le assi della slitta e le sue renne lo hanno trascinato via in un baleno. Tutti mi evitano, ma io non sono cattivo. Mi sono solo surriscaldato, ho perso la pazienza ed è successo il patatrac. È così mi sono ritrovato solo. Vorrei chiedergli scusa ma non penso che Babbo Natale si avvicinerà mai più a me.”
La Saggia Luna riferì quanto sentito da Blacky a Babbo Natale. Lui si intristì ma non disse niente.
Risolto il mistero, le stelline si misero al lavoro; si procurarono delle nuove assi di legno, smontarono quelle vecchie e le sostituirono. La slitta era tornata come nuova!
Passarono una bella nottata con Babbo Natale, tra risate e racconti magici.
Il mattino dopo, il 24 dicembre, lo aiutarono a caricare i regali, fecero un po’ di coccole a Rudolph e alle sue compagne renne e lo salutarono pregandolo di tornare l’anno prossimo senza incidenti.
Rimaneva un’ultima cosa da fare.
Babbo Natale chiese alla saggia Luna se poteva passargli un po’ del suo flusso lunare per poter parlare con Blacky.
“Blacky sono Babbo Natale. Accetto le tue scuse. Non preoccuparti ti capisco e non ti giudico per quello che hai fatto. Non è facile accettare qualcosa che non puoi evitare, ma solo una cosa ti chiedo: non essere invidioso della gioia che ti gira intorno e vedrai che scoprirai che c’è qualcuno che ti vuole bene per come sei. Anche se ti senti diverso dagli altri. Rimani te stesso, se sei così è sicuramente per un motivo. Vedrai che se sei contento di quello che sei, anche gli altri ti apprezzeranno e troverete il modo di avvicinarvi senza farvi male.”
“Grazie Babbo Natale” rispose Blacky, facendo uscire per la prima volta qualcosa…un paio di lacrimucce. “Come fai a sapere che sono così?”
“Io so tutto! Se no come farei a portare ad ogni bambino il dono che più desidera? Sono o non sono Babbo Natale? OH OH OH”
Il 25 dicembre i Fiocchi di Neve iniziarono a fare festa, tuffandosi in mezzo alle stelline e imbiancando le casette intorno. Le stelline trovarono i doni di Babbo Natale vicino alle loro puntine e festeggiarono tutte insieme.  Si ricordarono delle parole di Babbo Natale. Unirono il loro pensiero al flusso lunare della Saggia Luna e cantarono le canzoni di Natale insieme a Blacky, il Buco Nero che si infiammò ma stavolta di felicità.

Siamo tutti diversi, siamo tutti speciali. Come faccio a saperlo? OH OH OH Buon Natale!

Grazie a Tissi per le immagini

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.