Le avventure di Lumina e Lumella – Kiri, l’Albero Imperatrice

Kiri, l'Albero Imperatrice

“Gli alberi sono lo sforzo infinito della terra per parlare al cielo in ascolto”
Rabindranath Tagore

 

 

 

 

Kiri, l’Albero Imperatrice

Pinetino apre i suoi rami come fossero ventagli. Socchiude gli occhi e soffia l’ossigeno verso l’esserino luminoso accucciato contro il suo tronco. Lumina si sente soffocare, non sapendo cosa fare scende nel bosco e cerca rifugio tra la frescura dei suoi amici alberi. Ma sta troppo male e non capisce perché. Pinetino fa del suo meglio ma non riesce a risvegliare la piccola stellina dal malessere e dal torpore che l’avvolge. Intorno a lei aleggia il nero più nero…e non è Blacky!
“Qui ci vuole un intervento d’urto, evidentemente il nostro ossigeno non basta…Frassy, aiutami a chiamare rinforzi, cerchiamo Kiri!”
“Kiri?? L’Albero Imperatrice? Ma è troppo lontana, come fa dalla Cina o dal Giappone a far arrivare il suo potente ossigeno qui?”
“Ma no! Ci sono sorelle anche qui da noi, ad esempio a Udine…parti con il passa parola che stiamo arrivando, ci passeremo Lumina da un ramo all’altro e la faremo arrivare dal primo Albero Imperatrice che incontriamo. Presto, non c’è tempo da perdere!”
Kiri, l’Albero Imperatrice, detta anche Paulownia, riesce ad assorbire quantità di anidride carbonica dieci volte maggiore rispetto alle altre piante e la sua produzione di ossigeno è la più elevata in assoluto.
In pratica è la maschera d’ossigeno che serve adesso a Lumina.
Gli alberi del bosco fanno squadra e si passano Lumina da un ramo all’altro il più velocemente possibile. Ogni tanto Lumina riprende conoscenza e si guarda intorno smarrita, troppo debole per reagire ma non per notare cosa sta succedendo intorno a lei. Trasportata dagli alberi, sorvola alla decimamillionesima velocità il Prato Magico di fiorellini colorati e magnetici che salgono a giocare dalle stelline, il Lago Magico dei pesciolini che se gli sei simpatico saltano fuori dall’acqua e si fermano con le loro mascherine da subpesciolino per fare due chiacchiere. Mica vero che i pesci sono muti, siamo noi che non li sentiamo. E sono come noi, quando uno non ti sente non ti passa forse la voglia di parlarci?
E poi Lumina perde di nuovo conoscenza e i brutti pensieri tornano a mordicchiarla e a spegnere la luce. L’angoscia l’assale, tira il fiato e arriva la paura di non riuscire a tirarlo più.  E poi, diciamocela senza mezzi termini, non è che tutto quello sbatacchiare da un ramo all’altro fosse proprio un toccasana…
Lumina riapre gli occhi e vede i fili d’erba sotto di lei, un verde così brillante da luccicare al sole; e le farfalle di mille colori da non riuscire a distinguerne le sfumature; e poi un cagnolino che corre dietro al bastoncino lanciato dal suo umano e lo porta indietro scodinzolando già a metà strada per la coccola che lo attende; e poi vede…
“No…non è possibile…LUMELLA! BLACKY! FLASHINA! Come avete fatto a trovarmiiiiiii? Ehm…’giorno Imperatrice”
Improvvisamente Lumina realizza che tutte le angosce e le ombre che vedeva erano sì un malessere ma perché non riusciva più a guardare la vita con gli occhi grandi e pieni di meraviglia. Non le sembrava di aver mai notato tutte le cose belle che aveva visto dall’alto perché era troppo presa dalle cose che non riusciva a fare invece di essere contenta di quelle qualità che gli altri apprezzavano in lei. E anche dei difetti, perché anche con quelli ogni tanto riusciva a far divertire i suoi amici. Già, i suoi amici. Quanto le volevano bene per essere subito corsi a cercarla! Le si è allargato il cuore a vederli…l’ossigeno non le serviva più. Quasi svenne di nuovo ma stavolta per l’emozione.
“Facciamo che è meglio se mi faccio un po’ di maschera d’ossigeno con l’Imperatrice…così, per sicurezza.”
Kiri la circondò dolcemente con i suoi rami e la lasciò respirare per un tempo che sembrava lunghissimo ma la fece stare così bene che quasi non avrebbe voluto più staccarsi da lei.
Con la sua voce dolce, Paulownia le sussurrò: “Ricordati sempre di venire a respirare tra di noi quando ti senti stanca. Noi siamo lo sforzo infinito della terra per parlare al cielo in ascolto.”

“Lumina svegliati!! LUMINAAAAA è ora del caffè, vuoi svegliarti o no? Ma che ti è preso stamattina, devo chiamare Blacky?”
“Mhhh…eehhh? NO NO NO! Ma…che succede? Lumellaaaaa!! Amica mia grazie che sei venuta a cercarmi insieme agli altri, mi avete salvato dal buio totale!” e abbracciò Lumella così forte da lasciarla senza fiato.
“Chi ha parlato del buio più totale? Eccomi qua, in tutto il mio splendore!” disse Blacky sfoggiando il suo lato…angolo…cerchio…quello che è…migliore. Poco ci mancò che Lumina abbracciasse anche lui. Per fortuna Blacky aveva imparato! “Ehi ehi ehi…stai lontana da me! Lo so che sono irresistibile ma devi resistere! Ih ih”
Lumina rise. “Ma come, non vi ricordate niente?”
“Scrunch…scrunch…ricordare cosa?” chiese Blacky che stava già masticando i biscottini chips di stelle della colazione.
“Ma come cosa? Mi mancava il fiato e stavo soffocando e gli alberi mi hanno aiutato trasportandomi sui loro rami dall’Albero Imperatrice!”
“DA CHI??” le chiese Blacky. “Secondo me tu ci hai sbattuto la testa contro gli alberi, altro che farti trasportare!”
Lumella rise. “Lumina credo che tu abbia fatto un sogno un po’ strano. Tranquilla, siamo qui e sei sveglia. E’ tuuuuuuutto a posto!”
Lumina sorrise. ”Sì. E’ tutto a posto. Grazie amici…”

 

Foto Albero Imperatrice dal sito prodigus.it
Info su questo albero straordinario in Italia sul sito www.paulowniaitaly.com

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.